Metti un venerdì sera, da sola in ufficio... sto guardando il temporale.... nel silenzio più totale di un luogo che, senza il turbine delle telefonate, delle discussioni e del ticchettìo delle tastiere, si trasforma, improvvisamente, in un mondo nuovo, quasi estraneo. Fuori, imperversa la grandine e la pioggia si abbatte impietosamente sulle vetrate mentre io resto qui, in ascolto di ogni singolo rumore.. è come se questo luogo volesse sussurrarmi qualcosa e, così, immagino voci antiche di bimbi che si rincorrono nel corridoio dove ora si trova l'archivio o il profumo di un pranzo domenicale consumato nella quiete della famiglia riunita. Chissà chi viveva in questo appartamento di un palazzo costruito oltre cinquant'anni fa, nel centro di una cittadina borghese e falsamente bigotta, alle spalle della grande chiesa centrale... chissà?? Strani pensieri, è vero, eppure a volte gli oggetti che abbiamo intorno sembrano in grado di trattenere qualcosa della vitalità (forse dell'anima?), di chi li ha posseduti, potendo, così, anche dopo tanti anni, sussurrartene sogni, segreti e paure...
Marianna 23/07/2010
L'energia liberata dal temporale risveglia presenze inaspettate intorno a noi...e ci regala brividi ai quali non riusciamo a dare una spiegazione.
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