domenica 30 maggio 2010

Frolla di kamut alle pere


Questa e' una tortina che ho cucinato per una cara amica che per problemi di intolleranze non puo' mangiare alimenti che contengano derivati del latte , e tra le farine, quella che le crea meno problemi e' il kamut.
Ne e' risultato un dolcino gradevole e profumato, anche se senza troppe pretese....

200 grammi di sfarinato di kamut
100 grammi di zucchero grezzo
1 uovo
Un pizzico di sale
80/90 grammi di margarina vegetale
1 cucchiaino da caffè di lievito
Essenza di vaniglia

Per il ripieno :
2 pere tagliate sottili e messe a insaporire con un po' di zucchero e succo di limone
Pinoli e uvette se piacciono

In una terrina capiente mescoliamo insieme farina, zucchero, lievito , un pizzico di sale e l'essenza di vaniglia.
A questo punto aggiungiamo la margarina, lavorando con le dita in modo che si amalgami agli altri ingredienti in maniera uniforme.
Aggiungiamo l' uovo e impastiamo velocemente, ottenendo cosi' un impasto compatto ma abbastanza morbido da essere lavorato facilmente.
Possiamo riporre la frolla in frigo per una mezz'ora, e nel frattempo tagliamo le pere a fettine sottili, aggiungiamo dello zucchero e qualche pinolo, dell'uvetta se piace, o del cioccolato fondente, per una versione più golosa.
Stendiamo una sfoglia sottile di frolla e adagiamola sulla tortiera rivestita in carta forno, formando un bordo abbastanza capiente da accogliere il ripieno.
Con la restante parte di pasta possiamo ricoprire la parte superiore della torta, oppure formare delle stringhe da disporre a griglia sulla farcitura.
Inforniamo a 180 gradi per 25 minuti, finche' la superficie risulti ben dorata.
Ora prepariamo una buona tisanina o un rigenerante caffè per accompagnare la tortina di kamut...

venerdì 21 maggio 2010

GUARIGIONE


Il sole e' finalmente arrivato!!! Ora aspetto solo la notizia che stai bene, e poi posso dire che finalmente e' arrivato il sereno......

domenica 16 maggio 2010

Torta al cioccolato di Lucia

Questa ricetta me la consiglio' una signora dolcissima incontrata in ospedale, durante una convalescenza di mia madre. L' aveva preparata per l'amica, ricoverata insieme a mamma, che da qualche giorno non aveva appetito.
E' una torta molto saporita e avvolgente, e appunto per questo va gustata a piccole dosi.
Ecco la ricetta, direttamente
dalla penna di Lucia.....



Ed ecco il risultato....




E grazie a Lucia, che mi ha mostrato come un gesto d'affetto semplice ma sincero puo' salvare un amico....

venerdì 7 maggio 2010

dolcezze e presentazioni


Questo e' il mio primo post in assoluto, e devo dire di essere un pochino emozionata, perche' era davvero molto tempo che non sentivo l'esigenza di esprimere qualcosa di me stessa che valesse la pena di condividere.
Le mie ricette non sono innovative, per la verita' non credo di essere una gran cuoca, ma spesso sono legate ad emozioni, incontri, ricordi significativi, persone speciali.
Questa, per esempio, e' la "mia" confettura di fragole, e dalla sua dolcezza ho trovato la forza di mettere un bel colpo di spugna a quello che e' stato e ricominciare: e perche' non ricominciare con un progetto nuovo accompagnato da una bella fetta di pane e marmellata??

500 grammi di fragole
250 grammi di zucchero semolato
il succo di mezzo limone

Laviamo e tagliamo a piccoli pezzettini le fragole, poi trasferiamole in una bella pentola capiente.
A questo punto aggiungiamo lo zucchero e il succo di limone, e iniziamo a cuocere a fuoco dolce, mescolando spesso, finche' lo zucchero non sara' sciolto e le fragole non avranno rilasciato il loro succo.
Attenzione a non far attaccare lo zucchero al fondo della pentola, altrimenti rovinera' il sapore della confettura...
Continuiamo a cuocere, a fuoco dolce, mesolando spesso, finche' il composto non sara' diventato piu' denso, iniziando a presentare il caratteristico aspetto della marmellata... la mia per esempio ci ha messo circa un'ora, ma il tempo puo' variare a seconda della quantita' d'acqua presente nella frutta etc.
Quando vi sembra che sia arrivata a cottura, toglietene un cucchiaino e mettetelo in un piattino , magari freddo di frigorifero, in modo che la marmellata si raffreddi e rapprenda velocemente, confermandovi che e' pronta.
Per quanto riguarda l'invasamento, io di solito sterilizzo i vasetti vuoti facendoli bollire, poi li riempio di marmellata appena tolta dal fuoco e quando li chiudo li tengo capovolti fino al raffreddamento,in modo che si crei il sottvuoto, ma c'e' anche chi li riempie (ovviamente devono essere ben puliti) e poi li fa bollire per una mezzora.
Valutate voi il modo migliore e sicuro di invasare e conservare la vostra marmellata.

A presto
Annalisa