sabato 19 giugno 2010

Incanto di un venerdì tra rime e musica

Venerdì sera ho avuto la fortuna di assistere alla presentazione di un libro, " il libraio annuvolato" di Mauro Fogliaresi, poeta e scrittore del lago, ma soprattutto caro amico.

Quest'anno e' già la terza volta che partecipo ai suoi reading, che solitamente si realizzano in un piacevolissimo alternarsi di letture tratte dal libro e di interventi musicali con chitarra e voce, eseguiti con grande originalità da Cristiano Stella e Simone Riva.
Si tratta della storia di un uomo che si racconta senza troppi giri di parole,perché la vera profondità viene fuori in maniera naturale in chi, come lui, ha il dono di trasformare l'emozione in parola, la parola in poesia.
Poi ci penserà direttamente lei,la poesia, a restituire quell' emozione, entrando in colui che la legge, o come nel caso di venerdì, l'ascolta.

Parla Mauro, con l' eleganza e la discrezione che sono nel suo modo di fare, senza mai darti l'impressione di volerti insegnare qualcosa; piuttosto condividere, farti sentire parte della sua storia.
Le sue poesie sono brevissime, essenziali, ma ti entrano dentro e ti rimangono sotto pelle,quasi senza che tu te ne accorga:
" non pesa il legno della croce ma la ruggine dei chiodi che ci portiamo dentro"... quante ore passate in quello o quell'altro locale, davanti a litri di the o caffè rigorosamente decaffeinato insieme alla mia più cara amica ,a cercare di dare un nome e un perche' a quel senso di malessere strisciante che da qualche anno ormai ci accompagna senza lasciarci un attimo...ma certo, non e' colpa di tutte le disgrazie che nel corso degli anni ci hanno colpito, non c'entrano i sacrifici fatti, non c'entrano le continue difficoltà economiche: ora dobbiamo fare i conti con quello siamo diventate alla luce degli eventi... Non e' il peso della croce, ma la ruggine il problema.

Nel contrasto tra il testo estremamente significativo e la musicalità leggera, quasi giocosa, la "favola della città normale" si occupa delle persone dimenticate dal mondo, i "matti", ma senza patetica compassione: la poesia diventa musica e così diventa ancora più diretta, da seguire e cantare a squarciagola, da vivere, battendo le mani.
Ed e' battendo le mani che ho risentito il battito del cuore, che spesso perdo disorientata dai troppi "rumori di fondo".
Ho pensato a mia madre, che ha una sorella rimasta completamente paralizzata a causa di un odioso incidente, ma mentalmente lucida come pochi, anche tra i cosiddetti sani: il giorno di aprile dell' 80, quando si presento' al comune di Nova Milanese per avviare le pratiche di matrimonio l'impiegato scoppio' a ridere dicendo che una come lei non poteva sposarsi...come se la disabilita', fisica o mentale che sia, impedisse di provare sentimenti e non fosse degna di riceverne in cambio.
Meglio scegliere la "città normale" ,con le sue certezze inviolabili.

Alla fine di due ore passate in un soffio penso che Mauro diventa universale, le sue parole raccontano la mia vita, e anche quella delle persone che nessuno ascolta.
E ' questo il poeta.
E lui lo e' per natura.






lunedì 14 giugno 2010

Profumo di pane appena cotto

In fondo mi piacciono i venerdì a Basilea, sono come un piacevole
depurativo che mi aiuta a liberarmi dagli stress della settimana, che per quanto corta e' sempre molto ma molto intensa.
Ieri, curiosando in un supermercato vicino casa ho trovato alcuni preparati per pane, e poiché avevo tempo e la temperatura permetteva l' uso del forno,mi sono permessa di provare a fare il pane nero.




So che non tiene minimamente il confronto con quello fatto completamente in casa, ma come ho gia' detto non sono una gran cuoca, e mi accontento anche di un risultato non perfetto, ma che faccia ugualmente felice chi amo.
Dopotutto le cose fatte con amore risultano sempre più buone....




venerdì 4 giugno 2010

Lasagne ai funghi champignon e melanzane




Questa ricettina l'ho trovata sul sito della Barilla, dove si possono trovare "innumerevoli " idee per cucinare "innumerevoli" formati di pasta.
Volevo una lasagna bianca, non troppo carica di sapori forti, veloce da cucinare, dal gusto avvolgente: soddisfatta dal risultato ma non troppo dal giudizio della mia nipotina, che alla vista della besciamella ha urlato un "bleah" che hanno sentito anche i vicini del palazzo di fronte....ma a casa nostra e' la normalita'!!!

Per la pasta:

200 gr di farina (io ho usato quella di kamut, ma solo perche' l'ho scoperta da poco e devo dire che la digerisco meglio. Dal punto di vista della lavorazione non ho trovato differenze con quella di grano tenero, si impasta bene e si stende senza problemi, anche in cottura tiene bene)

2 uova

Io di solito preparo la farina e nel mezzo rompo le uova, inizio ad amalgamare con una forchetta e proseguo con le mani, fino ad ottenere una bella pagnottina liscia ed uniforme.
Poi l'avvolgo in un canovaccio e la lascio a riposare una mez'ora.
Infine la stendo molto sottile.

Per il condimento:

350 gr di funghi champignon ( ho usato quelli surgelati, non saranno il massimo ma...)
Ho fatto fondere un bel pezzettino di burro in una casseruola capiente, ho unito i funghi e fatto cuocere 10 minuti.Poi ho aggiustato di sale, aggiunto un goccino di concentrato di pomodoro e finito di cuocere.

1 melanzana , tagliata a fette e fatta grigliare

1/2 litro di besciamella, l'ho tenuta abbastanza liquida, per non far seccare la pasta in cottura.

Grana quanto basta

A questo punto non ho scottato la pasta prima di comporre la lasagna, perche' lo spessore era talmente sottile che ho pensato che si sarebbe cotta ugualmente, assorbendo il liquido della besciamella e il brodino rilasciato dai funghi ...fortuna che ho avuto ragione....
Preparato sul fondo della teglia un bel mestolone di salsa besciamella e una spolverata di grana
ho iniziato a comporre gli strati di pasta, funghi, melanzane, grana e besciamella, fino a terminare con l'ultimo strato a cui ho aggiunto del formaggio a pasta filata, per creare la crosticina che tanto piace a mia cognata.
Nel dubbio atroce che potesse seccare troppo in cottura ho aggiunto ai lati e al centro un pochino di brodo vegetale, ma l'ho fatto solo per precauzione estrema.

Via in forno per 25 minuti a 200 gradi, ma il tempo di cottura varia a seconda del forno, come ho imparato a mie spese....

E bravo "Sig. Barilla", grazie della ricetta e a presto!!!!