sabato 27 agosto 2011

Italia -Svizzera 1 a 0

Mi taglio i capelli. Una mattina mi guardo allo specchio e decido che, sì, ora li taglio, perché così sembro la strega cattiva dell'ovest; anzi, sembro la befana, che seppure un pò più gentile della strega, di certo è molto, ma molto più brutta... ha anche il neo peloso  e ce l'ho anche io, guarda un pò. Poi, devo andare a trovare Annalisa a Basilea e non voglio certo spaventare gli svizzeri i quali, da quanto mi dicono sin dall'infanzia, hanno fama di essere un popolo pacifico e bonario; insomma, non vorrei proprio essere additata come causa di sommosse popolari con forconi e paletti di legno (che se ammazzano i vampiri magari vanno bene anche con le streghe...).
Detto, fatto. Così, capelli a caschetto corto e cuore in pace, sono partita per Basilea, in viaggio con Annalisa e relativo consorte. Bè, quasi non arrivo neanche a Chiasso, considerata la guida a diro poco spericolata della suocera di Annalisa, ma con un pò di fortuna ed una preghiera frettolosa, tutto è andato liscio. 
In treno, finalmente. Treno svizzero, ovviamente, che arriva in orario, parte in orario, procede in linea con la tabella di marcia, arriva a Zurigo spaccando il minuto, consente ai passeggeri di prendere il treno, puntuale, per Basilea... caspita, tutta questa precisione, devo dirlo, è proprio un trauma! Io senza lo stress dei ritardi e dei treni soppressi all'ultimo minuto proprio non ci so stare.
Dopo qualche ora "sbarco" a Basilea: il cielo azzurro striato di nuvole rosa e porpora sembra lambire con lingue di fuoco il grande edificio della stazione; l'aria è fresca, leggera e le persone intorno a noi... non guardano che davanti a loro, con espressione seria; alcuni ragazzi parlano tra di loro, scherzando.. ah, sono turisti, ti pareva. .
Dopo aver lasciato i bagagli a casa, andiamo tutti e tre a fare un giro per il centro città; sulla via principale ci sono molti negozi (chiusi) e locali; - bello - penso tra me e me, c'è anche qualche persona in giro, non è proprio deserto.
"Hai visto Mary, sei fortunata, quanta gente in  giro! non si erano mai viste tutte queste persone a passeggio la sera!"
Sto per ribattere con una battutina sarcastica, convinta che anche quella di Annalisa sia una frecciata, poi mi giro a guardarla e capisco che sta parlando seriamente.
"Ah, davvero?.. come sono fortunata.." non sembro molto convinta ma vabbè. Noi italiani siamo abituati a spintonarci e a prenderci a gomitate mentre passeggiamo per i navigli o nei corsi principali delle località di mare; siamo abituati alla folla, vera folla. Quando la strada è sgombra e non devi sbuffare perché quello davanti a te si ferma a tutte le bancarelle (che, detto per inciso, qui non ci sono) vuol dire che in giro non c'è nessuno. Arriviamo al Munster, che non si vede, perché è coperto di impalcature, e ci affacciamo alla balconata che c'è sul retro della cattedrale e vedo il Reno. L'acqua scura sotto di noi scorre impetuosa, come una ferita che fende il cuore della città. Numerosi ponti collegano le sponde e sembrano quasi braccia di due amanti tese nello sforzo di lottare per impedire che il fiume li separi. - Ah, mio Dio, certe volte sono proprio melensa!!
Così inizia la mia avventura trigiornaliera in Svizzera. Io e Annalisa, con la partecipazione straordinaria di Valerio, in giro per la Svizzera Tedesca e la Germania, io senza conoscere un'acca di tedesco, lei conoscendo almeno quella. C'è solo da immaginarsi quante ne abbiamo combinate!! E' una storia di nani strani, torte alcoliche, foulard modello badante moldava, orientali elvetico-teutoniche, "checche" nel gelato, craniate contro i lampadari, bombardamenti di risate nel silenzio del ristorante per colpa di Capitan Fracassa Maroni...
A presto il seguito! 

2 commenti:

  1. dimentichi le principesse falliche, le lastre di ferro arrugginito e gli uccelli non-uccelli!!! :-)

    RispondiElimina
  2. tranquilla! non li dimentico, anzi: dedicherò un apposito post "...e poi ti dicono di andare al museo per ampliare i tuoi orizzonti culturali..."

    RispondiElimina