venerdì 21 febbraio 2014

Considerazioni conclusive

Le hai pronunciate tu queste parole, una mattina in quel terribile ospedale, mentre giorno per giorno ti toglievano la capacita´ di decidere il tuo destino, la dignita´ di controllare il tuo corpo, la voglia di vivere.

Le hai pronunciate tu, con la lucidita´ che ti ha sempre contraddistinto, nonostante le ferite subite dal tuo cervello, nonostante le offese provenienti dal tuo stesso sangue, nonostante la troppa indifferenza che ti ha circondato.

Ne abbiamo avuto di tempo in questi mesi per stare insieme, ci siamo dette tutto, abbiamo avuto anche il coraggio di litigare, di scontrarci sempre sulle stesse tematiche, che purtroppo non hanno avuto soluzione.

Io non sono forte come te, e sono crollata, mi sono rifugiata nell´unico luogo in cui mi pare di respirare a sufficienza per continuare a sopravvivere, lasciandomi alle spalle terra bruciata e desolazione.

Non ho intenzione di tornare, non se quello che mi aspetta e´ il tipo di rispetto che e´ stato riservato a te nella difficile vita che stai vivendo.

Lasciamo parlare Lucio, il tuo amato Lucio, lui sa cosa dire.


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