giovedì 10 novembre 2011

Sfogo personale

Ti accorgi della luce solo quando tutto, intorno a te, si è fatto buio... E' proprio vero che, a volte, serve cadere in fondo al pozzo, per alzare lo sguardo verso il cielo e rendersi conto che c'è sempre un raggio di sole, di speranza. Perché queste rivelazioni?!?
Ho perso una persona alla quale volevo molto bene e, sembrerà assurdo, la sua morte mi sembra... strana, fuori luogo. Ci sono persone che non pensi potrebbero mai andarsene; immagini che siano come i personaggi dei romanzi, che non muoiono mai, che semplicemente esistono per sempre, e invece... In questi momenti capita di percepire, anche solo per un istante, la verità. Verità nel senso di significato profondo, di comprensione. Ripeto, è un istante fugace, ma quanto basta per farti esclamare: "che senso ha continuare a perdere tempo in inutili seghe mentali, perché cavolo continuo a perdere tempo?"; per lo meno, questo è quanto mi sono detta io oggi, dopo una mattinata al lavoro abbastanza deludente e degradante.
Lavoro?!?...tsè!!! ho sudato sui libri e ho fatto due anni di inferno (vale a dire, la pratica forense) per ritrovarmi a fare la commessa in un negozio di prodotti studiati per soddisfare bisogni effimeri e, francamente, di ultima necessità, dove mi devo sorbire una ragazzina qualunque che mi striglia per benino con la faccia tutta seria.... ma per favore!!! E pensare che, in quel momento, per un attimo, mi sono sentita un insetto insignificante che con la vocina roca e pietosa dice " mi dispiace di aver fatto questo errore.. si capo hai ragione, non deve succedere... mi devo impegnare di più".... e.. porca miseria, mi sono odiata!! ma che cavolo significa vivere in questo modo??? no, se una cosa devo imparare dalla perdita di molte persone che ho amato, a partire da mia madre, mia zia Emilia e, ora, mia zia Bruna (che solo a nominarla mi sanguina letteralmente il cuore), è che la vita non può essere questo. Io mi merito qualcosa di più...BASTA!!! Non devo più permettermi di lasciar scivolare via la mia vita e, ogni volta che mi verranno gli attacchi d'ansia e le paranoie, dovrò rileggere queste righe per ricordarmi che dentro di me c'è una rabbia positiva, costruttiva... un pò alla marchese del Grillo... "Io sò io, e voi non siete un ca...". Bè, un pò forte, forse, ma liberatorio.
Cara zia, voglio farti onore; eri una persona forte, combattiva, che gridava alla vita; andavi oltre le cose brutte che ti erano capitate ed avevi un cuore grande e generoso. Per noi eri "Zia Terremoto" perché la tua presenza riempiva la stanza e catturava l'attenzione di tutti; non ti facevi paranoie perché se dovevi mandare a quel paese qualcuno non ci pensavi due volte!! però, quanto eri premurosa e dolce... ti preoccupavi sempre per tutti, per i vivi e, sì, anche per i morti (ma dove mai la trovi una che andava a curare cappellette e tombe in onore dei combattenti delle guerre, perché nessuno si dimenticasse di loro?). Vorrei dirti che cercherò di trarre insegnamento da tutto ciò che di forte e "combattivo" c'era in te, perché te lo devo, per tutto quello che hai fatto per me, e perché meriti di essere ricordata.

1 commento:

  1. Cara Marianna,immaginavo che fosse successo qualcosa, ti spieghero' il perche'.
    Il fatto e' che la perdita di un punto di riferimento cosi' importante destabilizza, disorienta e per questo risulta ancora piu' dolorosa.
    La domanda che mi faccio da un po' di tempo e' questa: puo' un legame come questo spezzarsi d'improvviso con la morte? C'e' un filo sottile che unisce i nostri destini e li tiene insieme nonostante il distacco? Onestamente iniziavo a vacillare, io che ho sempre portato avanti la convinzione quasi ottusa che la foto appesa alla lapide di un cimitero cambiasse espressione in risposta alla mia.
    Oggi pero'trovo questo scritto, e lo leggo attentamente piu' e piu' volte, vedendoci qualcosa di diverso dallo sfogo che preannunci nel titolo: questa e' lei che ti dice proprio quello che hai bisogno di sentire adesso per svergliarti da questo sonno e finalmente percorrere la tua strada, quella vera, qualunque essa sia.
    Non dibitare, da oggi in poi sentirai altre volte la sua voce, in modo diverso da prima, ma la sentirai.

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